martedì, maggio 28, 2013

Flusso #3 Anestetizzato non sentirei me stesso.

Scavo una buca in un mio pensiero, occhi serrati e mani stanche.
La buca non si svuota, non vuole farmi entrare. Voglio solo attimi di ospitalità, di tranquillità.
Conosco quella sensazione, non ingannarmi, ti prego.
Non ho alternative, ormai sto scavando e non posso fermarmi, non voglio.
Le mani verranno ripagate per lo sforzo, per il sacrificio, riesco ad esserne ancora convinto.
Mi fermo, respiro, vibrazioni, cerchi che crescono fino a svanire.
Mi circondano.
Mi spingono verso la loro fine.
Scavando non faccio che rendere tutto più paradossalmente facile.
Mi fermo.
Svanisco io.
Il pensiero ha scavato dentro me e ha vinto.

Corro verso lo sfinimento, corriamo ad occhi chiusi e le mani dietro la schiena. Io non ho paura.

Io ho paura.

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