domenica, novembre 03, 2013

La diairetica della felicità.

Catalizzando i respiri nel tuo silenzio.

sabato, ottobre 12, 2013

La dicotomia quotidiana e lo splendore del nulla.

Come se tutto fosse possibile e niente fosse vero.

mercoledì, settembre 11, 2013

Erba. Parco. Albero. Vicarious Redemption.

Ho visto un lupo. Mi ha sorriso. Io ero legato. Legato all'albero maestro del parco. Facile preda ma ha riso e mi ha evitato, con quel sorriso che avrebbe liberato colui che neanche io conosco. La risata assordante, i rami ovunque che mi feriscono nel tentativo di accecarmi. Starnutisco. Tutto si tinge di blu e verde. Il verde c'era già ma è un verde diverso. Tutto ora è diverso. Il lupo è scomparso. L'albero è ancora li che mi tiene legato. Volontariamente appoggiato. Sto diventando sordo. I rumori, le note, le urla. Il buio mi accoltella. Io osservo ogni secondo. La lame è dentro me. La lama è me. Vomito. Urlo. Uno sguardo lontano mi dona lucidità, ma questa volta sono io il lupo. Rido. Il lupo ero io. Lo sono sempre stato. Ora quello sguardo è la preda. Da sbranare questa volta. Si avvicina. Chiudo gli occhi. Il lupo ritorna e mi fissa. Seri, entrambi, questa volta. Mi parla e mi dice di contrastare la vita, l'idea che io ho di Vita. E io ritorno a ridere. Lui ritorna dov'era, sparendo. L'albero invecchia, si secca, crolla e io sono libero. L'alba mi libera. Torno a casa.

martedì, settembre 10, 2013

Cuore di piombo. Non galleggiamo.

L'eco dentro di te, non è un buon segno.
Il suono che la prodotto è solo rumore di fondo. Frastuono.
Come delfini spiaggiati per i troppi disturbi ci siamo scontrati.
Non era un bel momento e il mare era in burrasca.
L'ultima spiaggia ci donava comunque pace.
Attimi di pace vuota, priva di ogni senso. Pace.
Pochi attimi, ne eravamo consapevoli.
La consapevolezza rovina sempre tutto, come reti a strascico, distrugge il fondale.
Ci siamo rituffati, la corrente ci ha travolti e purtroppo salvati.
Il mare ci attende, come è giusto che sia.
Il mare ci ha creato e rivuole il suo tempo.
Inutile star fermi. Inutile nuotare. Impossibile respirare.
Il ricordo della spiaggia toglie il fiato.
Il ricordo dell'apnea ridona il fiato.



lunedì, agosto 26, 2013

THE END.

mercoledì, agosto 21, 2013

Vita


Some things are so dark that woe betide the light that shines on them I swear to god I thought it was a sign This shallow grave recedes with every darkened patch of sky The withered, wearied features start resembling mine And in the disparate clamour of the chaos that surrounds you It's hard to know which of the voices that you hear Are your own Some things scar your heart so deeply that a howl is not enough To adequately purge the soul of pain Still you yearn for contact but the burden that you shoulder means you'll never trust a living soul again And in the disparate clamour of the chaos that surrounds you It's hard to know which of the voices that you hear Are your own This is how it feels to be alone, just like we'll die alone This is how it feels to be alone This is how it feels to be alone This is all that we can call our own Dust flesh and bone This is how it feels to be alone Just like we'll die alone

lunedì, agosto 05, 2013

Holy Tears

He was patient
Slow descent, chills the bones
His wait maybe long
Still he carries on
Always reaching for her
Always breathing for her
Lifting his hand to the sky
Slow change might bring
Holy tears
Upon his battered skull

Holy tears

venerdì, luglio 26, 2013

Espiazione

Le mie colpe sono sassi.
Leggeri e arrotondati.
Non li noti se non quando pesi i ricordi.
La differenza c'è, il dolore anche.
Il vuoto permette il movimento dentro di te.
Solo io sento il loro rumore.
Solo tu puoi accarezzare la loro superficie.
Le tue mani cercano appigli. Ora non possono. Non hai una forte prese e rischi di precipitare.
Cerchi di convincerci che qualcosa non possa essere salvato.
Cerchi l'autodistruzione.
Cerchi te stessa.
Cerchi qualcosa da non cercare.
Senza mai ammetterlo.

Siamo persi nel vuoto cosmico.
Il sasso è diventato meteora.
Lasciamolo precipitare.
Annullarsi. Ricrearsi dalle macerie. Diversi, ma nulla è diverso. Tutto si ripresenta indossando un abito differente.
Illusione autolesionista immotivata.

Immotivata come la voglia di vivere che resta appesa alle mie mani.

La benzina era gialla.


So, so you think you can tell Heaven from Hell,
blue skies from pain.
Can you tell a green field from a cold steel rail?
A smile from a veil?
 Do you think you can tell?
And did they get you trade your heroes for ghosts?
Hot ashes for trees?
Hot air for a cool breeze?
Cold comfort for change?
And did you exchange a walk on part in the war for a lead role in a cage?
How I wish, how I wish you were here.
We're just two lost souls swimming in a fish bowl, year after year, running over the same old ground.
What have we found?
The same old fears, wish you were here.

sabato, luglio 20, 2013

Oggi.

Convalescent livid we succumb
Stagnation now complete
This is the new plague called unconsciousness
We're self caged in defeat
Clotted minds coagulate
We are trapped inside the tears
We obey resignate to our self inflected fears

Voices calm will be never heard
In this mode who will change
Bantised in our minds so absurd
Is this the world sublime
Into pools of paranoia we're fading with reality
Drained by lies we are all inhuman
Introspective vanishing

Sterile thoughts now upraised in sub human majesty
Bodies numb still enchained
Where am I in hell of our dreams?
Wrong, wrong I'm in the now the vain reality

So it seems we're dying yet content
Worship our chrysalis stage
Since when are lies divine
Since when, since when

This is now degrade indulge
This is us servile obliging

Swallowed by our hunger for mendacity
As this dance approves whirls deeper into hate
We're vanishing

In down deep cold where am I caught cage?
Trapped not in dreams now time has killed
Our eyes fall fade gone dead away

venerdì, luglio 12, 2013

Bodø - Tondheim (Vagone 5 posto 55)


"La speranza la lascerei agli stronzi"

Ore 17:17
La mia luce travolta, di colpo.
Non è colpa mia. Non è colpa di nessuno.
La colpa è solo nostra.
Ora non ci resta che bruciare "lentamente" come se i vecchi soccorsi o suggerimenti non fossero serviti a niente. Questo è quello che volevi?
La distruzione è ormai vicina. La fine anche. Grossi macigni si sgretolano. Non è un bene. Non posso trascinarli tutti contemporaneamente perciò meglio sgretolare la montagna che avevo scelto per il mio "assurdo"
Sgretoliamoci precipitando.
Io aspettavo te. Solo te. Ora attendo loro. Quotidianamente. Giorno e notte.
Ormai fanno parte di me. Non mi abbandonano più e mai lo faranno. Loro no.
Fingiamo, circondiamoci di alcool e "passatempo" ma il tempo non passa mai.
"Scopiamoci qualcuno" per diventare come loro e mimetizzarci facilmente indossando maschere che più piacciono a voi,  con l'illusione di essere diversi. Con la convinzione di aver avuto tra le mani qualcosa di diverso. 
La luce perenne serve solo ad illuminare il vuoto. La notte ci spaventava, il letto anche, troppi ricordi, perciò abbiamo scelto un treno. Il primo treno disponibile.
Finestrini spalancati, natura, perdiamoci, rischiamo di precipitare e proviamo quasi piacere a sentirci a due passi dalla fine, assuefatti dalla consapevolezza che tutto finisce. Tutto.
Vuoi riprovarlo?
Potresti riuscirci. Ora. Per sempre.

Finiamo. 
Ora attendiamo il ritorno nel buio.

Eccolo, sempre puntuale.

mercoledì, giugno 26, 2013

Bleeding light in a life spent in broken arms,
can't return my soul to the mountain.
Desperate eyes reach the sleeping dark vessel
filling within the desert.

Visions raining destroying where I began.
Set adrift I pray to the ocean
Waves of dreams,
Bare my heart for deliverance.
The closer I get the further
I become... become... become...

..the beast that conquered me.
And traveled through my head.
And sprayed blood on you.
And left me buried beneath the river

giovedì, giugno 20, 2013

Paralisi emotiva.

All is quiet, empty streets,
All is quiet, the city sleeps,
Close my eyes,
On my knees,
And time is passing me by;
Time is passing me by,

I can't move, can't turn back;
Out of reach, my heart is black.
My silent shout
Won't set me free
And time is passing me by.

Time is passing me by.

martedì, giugno 11, 2013

Brucia.

Inutile illudersi, arrabbiarsi, fingere, reagire. La pace è ancora lontana.
Il cuore non è più presente. Sento ormai solo un peso, un macigno.
La vita ormai è lontana. Sento solo ore che passano senza un perché.


Il corpo è sfinito, logorato, torturato. Il cervello è fuso, colpito, impazzito.
La notte non passa mai e il nuovo giorno potrebbe anche non arrivare. Non cambia nulla.
Intorno a me solo macerie, spazzatura, cadaveri e anche la luce del sole non mi aiuta a vedere una strada.

Bruciatemi. L'unico senso ormai è svanito. L'assurdo ha vinto. Mi arrendo.

sabato, giugno 01, 2013

E tu vuoi viaggiarle insieme 
vuoi viaggiarle insieme ciecamente 
perchè sai che ti ha toccato il corpo 
il suo corpo perfetto con la mente. 

venerdì, maggio 31, 2013

Resistere. Devo.

120 giorni maledetti.
Tutto il resto non avrebbe senso. La speranza non muore. Il cuore vorrebbe.
Poche ore, quasi 3. In apnea, imbalsamo il mio cuore e attendo il massaggio cardiaco.
Salvami.
Attenderò, stringerò i denti e tratterrò tutto. Non voglio smettere di respirare.
Quando tornerò in superficie respirare sara bellissimo.

L'inferno domina. Le fiamme bruciano. Il paradiso mi manca. Troppo.

martedì, maggio 28, 2013

Flusso #3 Anestetizzato non sentirei me stesso.

Scavo una buca in un mio pensiero, occhi serrati e mani stanche.
La buca non si svuota, non vuole farmi entrare. Voglio solo attimi di ospitalità, di tranquillità.
Conosco quella sensazione, non ingannarmi, ti prego.
Non ho alternative, ormai sto scavando e non posso fermarmi, non voglio.
Le mani verranno ripagate per lo sforzo, per il sacrificio, riesco ad esserne ancora convinto.
Mi fermo, respiro, vibrazioni, cerchi che crescono fino a svanire.
Mi circondano.
Mi spingono verso la loro fine.
Scavando non faccio che rendere tutto più paradossalmente facile.
Mi fermo.
Svanisco io.
Il pensiero ha scavato dentro me e ha vinto.

Corro verso lo sfinimento, corriamo ad occhi chiusi e le mani dietro la schiena. Io non ho paura.

Io ho paura.

giovedì, aprile 18, 2013

Flusso di ritorno #2


Un maremoto, un tornado, una tempesta.
Io guardo tranquillo lo spettacolo della natura sulla mia spiaggia deserta, sulla mia sedia a dondolo senza spingere troppo. Tutto mantiene una costante distanza.
Intorno a me solo sabbia. Solo tanti granelli di sabbia che nonostante tutto mi mantengono stabile sulla terra. Né pietre, né scogli.
Il mare è calmo, piatto, spento.
Lontano da me tutto è diverso, ma io preferisco dondolarmi con il mio ritmo, con la mia sicurezza di tornare dove ero prima, attimo dopo attimo.
Chiudo gli occhi, mi addormento. Il gelo in me, nuovi posti, totalmente diversi dalla mia realtà, dal mio surreale, dal mio desiderio, dalla mia logica, dalle mie decisioni, dalla mia coerenza, dai miei percorsi conosciuti a memoria. La sedia cigola, un soffio di vento mi sveglia, apro gli occhi.
La tempesta è sempre lì, non mi aspetta, io non mi avvicino a lei, lei non si avvicina a me.

domenica, aprile 14, 2013

Flusso di ritorno #1


Traballo su un mio dito. L'anulare. Le vertigini mi bloccano. Vorrei saltare sul palmo della mia mano ma non voglio pensarci. Qui c'è un'ottima vista monocromatica, mi accontento. Non vedo i piedi da qui, potrebbe non essere un brutto segno ma meglio non sfidare la gravità e l'antropofobia.
Un passo verso dove?
Confondere il sole con il proprio buio.

Anche lo sguardo diretto verso la luce ti accieca e il risultato è lo stesso. Niente.
Mi siedo e incrocio le gambe. Mi si addormentano le gambe e ora riesco a camminare, riesco ad andare oltre, barcollando e rischio la caduta. Buffamente. Gli occhi non mi servono ma basterebbe un trampolino e una leggera spinta.
Vedo il mio piede.
Sorrido.