giovedì, maggio 15, 2014

Sono fermo dentro me stesso. Voi morirete.

Il presidio.
Non ostacolate il cammino verso il precipizio.
Sorrido agli sconosciuti.
Insulto coloro che conosco...anche troppo bene.
Tu mi conosci?
Io mi conosco?
Il calore nei polmoni, tiri lunghi e lenti.
Io ora inizio a conoscermi, quando non sono più me stesso.
Chi ero prima?
Vorrei percorrere passi lunghi 70 metri per poter non lasciare tracce nel tuo cortile.
Io non devo lasciare tracce. Io sarò un'unica traccia.
Mi si addormentano le mani.
Pupille a spillo.
Rido di me. Tu mi fai pena.
Un giorno potrò sputarti in faccia e credere di non averlo mai fatto.
Come i gabbiani che ti sfidano nel cielo.
Come i passanti che credi di conoscere.
Come le cadute a centro strada.
Come i pugni ai cofani di auto frettolose.
Non siamo nulla.
Ma voi siete troppo fottutamente lucidi per capirlo.
Battezzate anche i vostri coglioni.
Bruciare le unghie non vi renderà diversi.
Quadrati verso la mia pace.
Quadrati per non essere più quello che volete.
Mai più.

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