Vedo un verde, un po' di giallo, un rosso... non vedo il celeste, ma non dovrebbe essere un problema, per ora.
Vado avanti, affannosamente e vedo gocce di colore che anticipano i miei passi. Tutte uguali o quasi.
Accelerò il passo, loro sono sempre puntuali. Anticipano perfettamente ogni mio passo.
Mi arrendo ma resto affascinato. Osservo ogni goccia, il suo colore, le sue sfumature che cambiano in continuazione.
Dovrei scrollarmi il grigiore dei miei capi e farmi travolgere, farmi "ripulire" da queste gocce. Forse seguire semplicemente le impronte così tanto colorate lasciate, in direzioni diverse, da piedi sconosciuti, avranno qualcosa da mostrarmi.
Continuo a muovermi, ritmo costante.
Circondato da colori non oso neanche allungare lo sguardo.
Guardo le gocce sul pavimento.
Capo basso per molto, ma il pensiero mi fa cedere.
I miei piedi si allontanano dalla mia vista.
Alzo lo sguardo, metto a fuoco, troppi colori e non riesco a distinguerli.
Mi fermo di colpo e respiro.
Osserva solo un punto, un punto fisso davanti a me che non sia sul pavimento.
Colore?
Il rosso è l'ultima sfumatura che vedo e più in là nient'altro.
Chiudo gli occhi e cerco di immaginare nuovi colori che vorrei vedere. Non ci riesco, ma continuo a provarci.
PIOGGIA.
Arriva la pioggia, fresca pioggia che trascina via ogni macchia, ogni traccia, ogni decisa impronta.
Guardo il cielo e per momenti sono felice, tutti quei colori mi avevano confuso, ipnotizzato, lasciato inerte di fronte a tutto ciò che non riuscivo e non volevo vedere.
La prima sensazione mi incuriosisce. Io non la considero mai veritiera.
VENTO.
Bisbiglia suoni nuovi.
Altri sensi lavorano.
Vecchi meccanismi ritornano a funzionare.
La ruggine è spontanea. La spontaneità non sempre è soluzione.
Nessun cigolio, Inutile illudersi, non è quello che vorresti sentire. Ammettilo!
Non comprendi gli altri rumori, ma nessun cigolio.
Il meccanismo funziona...funziona!
I colori affollano la mia mente e ogni goccia era solo un mio desiderio che stavo per vivere.
Una grande goccia di vivo colore è sotto i miei piedi. Ora mi fermo, la osserva e sono felice.
Che colore è? Ma chi se ne importa!
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